L’ormai tradizionale convegno che il TAR Lecce organizza da alcuni lustri affronta quest’anno il tema della disciplina che l’ordinamento anche sovranazionale stabilisce per le coste italiane.
“Coste, paesaggio e concorrenza: quali limiti per la sovranità?” è infatti il titolo dell’incontro di studio, che si svolgerà nella sede istituzionale di via Rubichi nei giorni 18-19 ottobre prossimi.
Sono previste, come di consueto, tre sessioni, con le presidenze del Pres. Giancarlo Coraggio, del Prof. Aldo Travi e del Pres. Filippo Patroni Griffi.
La prima sessione impegnerà la mattinata dell’18 ottobre e tratterà il tema del paesaggio costiero, osservato però da più angolazioni, dunque in una visione multidisciplinare.
Dopo l’analisi degli attuali rapporti, non di rado conflittuali, fra paesaggio e ambiente (esaminati anche nel livello costituzionale), la sessione si aprirà allo “sguardo dell’altro”: l’architettura del paesaggio; e l’analisi economica dello stesso, inteso come risorsa per lo sviluppo, offriranno una visione panoramica del tema, uscendo da un approccio solo tecnico-giuridico forse insufficiente per comprendere la complessità delle questioni sottese a una gestione corretta dell’ecosistema costiero italiano.
La sessione pomeridiana dell’18 ottobre si occuperà delle coste nella loro qualificazione giuridica di beni demaniali.
Saranno quindi oggetto di una relazione gli strumenti di pianificazione “tematica” delle coste, nel loro rapporto con il sistema generale e ordinario della pianificazione urbanistica e paesaggistica.
La disamina ricostruttiva del diritto legislativo, nei livelli statale e regionale, sarà seguita dall’esame delle posizioni assunte dal diritto unionale – anche di matrice giurisprudenziale – dove sembra registrarsi una perdurante dissonanza in materia di concessioni marittime: qualificabili come atti o di gestione di un bene pubblico ovvero di concessione di un servizio. Il diritto comparato, cui è dedicata una relazione specifica, illustrerà gli assetti scelti dagli ordinamenti degli altri Stati membri, come Francia, Spagna e Portogallo.
La tavola rotonda del 19 ottobre, dedicata alla direttiva Bolkestein, concluderà il convegno: valutando le possibilità della c.d. uscita da quella normazione, anche nella prospettiva – assai radicale – di impiegare lo strumento dei controlimiti.